lunedì 26 novembre 2012

"Rispondere ai bisogni cambiando"...

Nel precedente articolo abbiamo visto come gestire le proprie relazioni sentimentali possa essere complesso, dato l'elevato numero di fattori che intervengono e le dinamiche, anche psicologiche, che spesso non ci consentono di agire come vorremmo, in maniera efficace.
Abbiamo anche concluso che i problemi d'amore sono in realtà dei bisogni che devono essere soddisfatti.

La domanda è: come? che metodo posso usare per accelerare il processo di cambiamento?
La mia risposta: diventiamo Empowered.

Cos'è l'empowerment?


L’empowerment è generalmente definito come un processo dell’azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenza sulle proprie vite, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare l’equità e la qualità di vita (Wallerstein, 2006)

Spesso tale concetto fa riferimento allo sviluppo della fiducia nelle proprie capacità. L'empowerment può quindi definirsi come un processo che, dal punto di vista di chi lo esperisce, significa "sentire di avere potere" o "sentire di essere in grado di fare".

Burgio (2003) precisa meglio che Empowerment indica l'insieme di conoscenze, abilità relazionali e competenze che permettono a un singolo o a un gruppo di porsi obiettivi e di elaborare strategie per conseguirli utilizzando le risorse esistenti
Indica sia un concetto sia un processo che permette di raggiungere gli obiettivi, e si basa su due elementi principali: la sensazione di poter compiere azioni efficaci per il raggiungimento di un obiettivo, e il controllo, la capacità di percepire l'influenza delle proprie azioni sugli eventi. Stiamo dunque parlando di un approccio capacitante e positivo, che crede nelle capacità dell'uomo e del loro sviluppo attraverso l'azione.

È un concetto multilivello, che rinvia ad un livello individuale e ad uno sociale e di comunità. Appare così il frutto del concorrere del senso di padronanza e di controllo raggiunto dal soggetto (livello psicologico), e delle risorse/opportunità offerte dall'ambiente in cui il soggetto vive (livello sociale e di comunità). Cox e Parsons (1994) e Zimmerman (2000) teorizzano dei livelli successivi e interdipendenti del costrutto, che consentono di collocare Il programma di empowerment affettivo relazionale tra la sfera individuale-psicologica e quella interpersonale.

Nella revisione della letteratura della WHO, la Wallerstein (2006) sottolinea una serie di caratteristiche dell’empowerment, che sono elencate di seguito.

- L’empowerment può essere interpretato sia come processo e sia come risultato (Swift e
Levine,1987).
- È un concetto orientato all’azione con lo scopo di rimuovere gli ostacoli formali ed informali
e trasformare le relazioni di potere tra le comunità, le istituzioni ed il governo. Si basa
sull’assunto che gli assetti culturali della comunità sono rafforzati attraverso il dialogo e
l’azione (Freire, 1970).
- È specifico rispetto alla cultura, alla società e alla popolazione e quindi richiede che l’azione sia calata nel contesto locale.
- È una interazione dinamica tra l’acquisizione di maggiori competenze interne e il
superamento degli ostacoli esterni per accedere alle risorse (Speer e Hughey, 1995).

A livello pratico un programma di empowerment si basa su un percorso che, valutato il livello di competenze del soggetto, si dipana lungo tre fasi interdipendenti articolate tra Sapere, Saper fare e infine Saper essere. Principalmente si basa sull'aumento di conoscenza, su esercizi pratici per metterla in pratica e sperimentare nuovi e più efficaci modi di essere nel mondo, fino a trovare il proprio. Quest'ultima dimensione è relazionale, complessa e generalmente meno potenziata rispetto a quella del sapere e del saper fare, che permette ai partecipanti di sviluppare - mediante le tecniche e gli strumenti operativi dell'empowerment - le forme più sofisticate ed importanti di intelligenza umana (intelligenza creativa, sociale ed emotiva) che fanno la differenza nella capacità di agire in maniera efficace e soddisfacente nel mondo. Oltretutto le modalità sviluppate hanno valore e utilità in tutti gli ambiti dell'esistenza e non solo relative al training specifico, poichè promuovono un vero e proprio cambiamento.

Esso viene usato particolarmente in ambito aziendale ma, date le caratteristiche appena esposte, l'empowerment costituisce una preziosa risorsa anche, e direi soprattutto, nelle relazioni affettive che troppo spesso non sono tenute in sufficiente considerazione come parte del benessere globale dell'individuo.

Le potenzialità e l'efficacia dell'empowerment sono stati riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO – World Health Organization), con la Dichiarazione di Alma Ata (1978), la Carta di Ottawa (1986), la Dichiarazione di Jakarta (1998) e la Carta di Bangkok (2005), e dall'Health Evidence Network (HEN) affermando a più riprese che l’empowerment è pre-requisito per la salute. I principi sottolineati dalla WHO trovano riscontro a livello europeo anche nell’attuale “Programma di azione comunitaria in materia di salute pubblica (2008-2013)”. Infine rientra nel programma accademico di numerose università italiane, al contrario di altre metodologie solitamente usate nel coaching.



Siamo alla fine della dissertazione e finalmente si rendono evidenti i motivi della scelta dell'empowerment come metodo per il miglioramento delle relazioni affettive. 

Vi scrivo a mo' di elenco le peculiarità più importanti del metodo.
- Pone il soggetto al centro, sviluppando le sue capacità
Essendo multilivello considera vari livelli di esperienza, rendendolo un'approccio completo
- Considera le variabili psicologiche dell'individuo.
- è orientato all'azione
- Migliora l'autostima e la sensazione di essere capaci di agire efficacemente per raggiungere i propri scopi.
- Promuove uno sviluppo reale, un cambiamento globale
- Promuove il benessere



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